Alessandra Lupo
"I luoghi ritrovati"
Letizia Cavallo nasce a Torino nel 1959. Vive e lavora a Roma.
Laureata in Scienze Biologiche è, non solo artista, ma molto altro. E' interprete, Specialista in Bioindicazione e Biomonitoraggio della Qualità dell'aria, nonché Docente.
Questa necessaria premessa ci consente di introdurre e capire una personalità incredibilmente poliedrica che attraversa diverse esplorazioni, di primo impatto contraddittorie ma in realtà strade parallele che le permettono di spaziare fra i due emisferi, quello emozionale e quello razionale, in complementarietà di intenti.
L'artista fin da piccola mostra una particolare predisposizione al disegno e ne sperimenta le sue prime espressioni artistiche, raffigurando elementi semplici ma cogliendone l'essenza.
Successivamente la sua abilità si perfeziona, seguendo il Maestro Gianluigi Mattia, che le trasmette, attraverso i suoi insegnamenti, l'utilizzo delle tecniche più diverse: dal pastello all'acquerello, dall'olio alla fusaggine.
Sono in perfetta sintonia per anni: lui a livello accademico la accresce nel percorso formativo, lei di suo mette talento, apprendimento e poi interpretazione, che la distinguerà successivamente nel suo genere.
Connubio perfetto che permette all'allieva una introspezione in cui pervade un forte spirito di appartenenza ai territori di origine, luoghi della memoria, scenari in cui il personaggio trasposto su tela è solo un pretesto per rievocare un "vissuto tramandato", riletto in chiave pittorica con accurata minuzia di particolari in cui il soggetto, sempre femminile per scelta, ci riporta a collocazioni temporali di "fermo immagine", laddove la semplicità, la grazia e la raffinatezza riflettono contenuti latenti dell'animo, rassicuranti.
Masterpieces d'autore che ci riportano a culture dell'antico novecento.
Ricordi ancestrali e archetipi, in cui il colore prende forma e sostanza.
Ma mai sovrasta quello che è l'intento primario di ogni opera: esser notata, percepita, vissuta ed apprezzata come scenografia di vita.
Un presente scalato su un livello parallelo di cambi generazionali, ma con totale assenza di nostalgia, laddove la distanza emotiva è puramente personale e le sue opere compiute non oppongono alcuna resistenza all'interpretazione soggettiva che ogni fruitore voglia darne o percepirne.
Giacché l'arte non è altro che lo specchio migliore espresso del proprio "sé".
Alessandra Lupo